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La collezione si apre con contrasti che rivelano una ricca palette di texture, dettagli e gesti. Si basa su un'ampia gamma di proposte, che uniscono materiali delicati e pezzi robusti. Si ritrovano alcuni dei temi che attraversano il guardaroba LEMAIRE: la sartorialità morbida rivisitata in tessuti leggeri ed elastici, l'abbigliamento da lavoro immaginato in materiali ricercati, i tagli ampi che seguono linee aderenti e le attitudini slanciate che arricchiscono il guardaroba di una nuova sensualità.
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La collezione di Sean si ispira ai confini della cultura e del paese e alla duplice identità di Mei Lanfrang. Sean presenta una raccolta di varie reinterpretazioni dei suoi abiti quotidiani Sotto la pelle è infatti il titolo del romanzo fantascientifico di Michel Faber, a cui è ispirata la pellicola diretta da Jonathan Glazer. Così, sembrano sfilare gli uomini adescati dall’aliena Scarlett Johansson, immersi quella sostanza oscura, prima di essere intrappolati e i loro corpi risucchiati e trasformati in carne per il suo pianeta affamato. Neri profondi in strisce leather si avvicinano gli uni agli altri, distanziati da una timida trasparenza. Sono canottiere, gonne, abiti, senza distinzione di generi alla maniera inclusiva (anche nelle taglie) di Louis-Gabriel Nouchi. Righe see-through arrivano nella maglieria. Se altre sono coprenti nei gessati sartoriali over dalle spalle boxy, il vedo (-non-vedo) si fa decisamente più audace in tank top e ciclisti. Sexiness striminzita e tailoring ingigantito, entrambi elementi essenziali del guardaroba del designer. Poi un’immersione nel colore del sangue, prima di due uscite total white, probabile citazione alla tempesta di neve con cui si chiude il film di Faber. La collezione SS25 espande le tecniche destrutturate di Feng Chen Wang con un tocco innovativo, offrendo 35 look maschili completi di colossali copriscarpe e una scoppiettante collaborazione con UGG Tasman. La collezione è arrivata per gradi, dai grigi solenni ai cachi indossabili e ai marroni di transizione. Innanzitutto, i look pronti per l'ufficio sono stati legati insieme a cravatte color verde acqua, coperte da giacche utility con tasche, polo a rete e cardigan perforati. I capispalla in denim sfumato e i pantaloni cargo abbinati sono passati dal beige al bianco in un lampo, mentre i completi destrutturati sono stati accessoriati con quattro paia di tonalità rettangolari. Più avanti, il denim a doppia vita tinta a tuffo è stato realizzato con cuciture asimmetriche per un classico look Feng Chen Wang, accompagnato da bottoni raddoppiati e t-shirt grafiche pixelate con globi astratti. Quando pensavamo che la sfilata fosse finita, Feng Chen Wang ha introdotto altri otto look in passerella, vedendo le modelle calpestare al rallentatore indossare abiti da sera eleganti e raffinati. Tutti hanno indossato copriscarpe in gomma crema, marrone o nera che hanno rubato la scena, vedendo Feng Chen Wang dimostrare le sue abilità poliedriche per la SS25. Il jazz psichedelico e ipnotico dei Glass beams, l’enigmatico trio di Melbourne che attinge da un patrimonio indiano e sudasiatico, apre lo show di Undercover. Che sceglie oggi una passerella per svelare il suo uomo a Parigi, abbandonando lo spazio delle presentazioni. Li si vede con il volto coperto da quelle gabbie incrostate di cristalli con cui si è imparato a conoscere la band, mentre sullo sfondo del défilé, immaginato dal genio creativo di Jun Takahashi, portano la loro fusione di culture e suoni trasmessi attraverso un prisma di strumentazione in presa diretta ed elettronica diy. Un mondo mistico, che trascende i confini di spazio e tempo. Ibrido alla maniera della pratica del decostruzionista giapponese Takahashi. In pedana, anche i modelli celano gli occhi dietro reti di pizzo, ancora velette e già mascherine. Mentre sul capo svettano corone di foglie dorate, altre di spilli appuntiti come aculei, il guardaroba fonde sartoriale, streetwear e athleisure con l’ambiguità estetica che contraddistingue il marchio. E si rivela la collaborazione con Champion, i pantaloni della tuta si croppano, la hoodie si abbina a collane di intrecci come merletti di perle da ritrattistica d’antan. C’è una buona dose d’arte. Nuvole come stampe per citare il titolo della sfilata, Lost cloud. Nubi alla maniera di camouflage. E poi quei print sfocati di (forse) visi di cui rimane un alone confuso. Windbreaker couture si aprono per fluttuare nell’aria. Le zip si fanno doppie, triple, i pantaloni corti si tagliano ben sopra la caviglia, i blazer sono over e slouchy con trine come fazzoletto da taschino sotto le larghe tese dei cappelli. Arrivano damascati, giacche rifinite da catenelle gold, pattern barocchi. E infine gonne di pieghe che si allungano tra prove pittoriche. Ispirazioni nautiche nel crochet a righe, nella rete dei top come strato see-through sugli abiti printed, fino ai costumi da bagno indossati con giacche formali. Quelle informate dalla collaborazione con i sarti di Savile row, Anderson and Shepard, che comprende anche un soprabito per lei in raso cioccolato e i completi da sera in seta e mohair del finale. Nel mezzo, ricami in metallo e paillettes per le silhouette femminili. E profili leather per i jeans, pelle per pantaloni, trench, toppe nella maglieria, coppole. Grace Wales Bonner si riferisce a rockers e rudeboys, quella subcultura sviluppata gli negli anni sessanta in Giamaica. In pedana non manca il nuovo capitolo della fortunata collaborazione con Adidas originals con cui la stilista indaga il leisurewear. Ponendo la sua firma sul modello Country low e immaginando una versione decostruita della Superstar hi-top in suede. La collezione intitolata "IDOLI" ha tratto ispirazione da un pantheon di icone culturali. Ogni pezzo era un tributo agli individui che hanno plasmato e rimodellato i confini della moda, della musica e dell'arte. la collezione presenta una gamma di silhouette, dalle giacche strutturate e pantaloni sartoriali, agli accappatoi fluenti e agli accessori d'avanguardia Uno show, ma anche una dichiarazione di intenti. In occasione della sfilata uomo SS25 di Louis Vuitton, che ha aperto la fashion week parigina, il direttore creativo del menswear Pharrell Williams, grande comunicatore oltre che artista a tutto tondo, ha lanciato alla vasta community dei “LVers” il messaggio «Le monde est à vous», «Il mondo è vostro», non a caso scegliendo come location dello show da 1.500 invitati il tetto della sede dell’Unesco «La collezione - ha detto Pharrell - celebra gli esseri umani che abitano il nostro pianeta, diversi tra loro ma tutti di carne e ossa, senza distinzioni. Diverse tonalità di pelle ma tutte illuminate dallo stesso sole, che hanno ispirato silhouette frutto di un savoir-faire multisfaccettato». Ecco allora un esercito di “global dandy” con giacche e bomber ispirate alle uniformi dei piloti, amanti del nero che però, a guardarlo più da vicino, è fatto di differenti sfumature e giochi di superfici. Torna alla ribalta il Damoflage, incrocio tra il Damier e il camouflage, che evoca la pelle animale, a partire dal pitone, oppure si confonde con il tartan Tanti, come nel dna di Vuitton, i bauli anche di dimensioni molto importanti, alcuni dei quali realizzati sempre con Air Afrique. Completano gli accessori le scarpe dalla suola spessa e dalla punta squadrata, i Chelsea e Cowboy boot, i modelli LV Diplomat in una versione più piccola del solito e la LV Bowling Shoe, in nappa con suola in gomma. Ispirati sempre al mondo dell’aviazione gli occhiali, così come i copricapi che risentono però anche dello stile cowboy. Tocco finale i gioielli: collane e braccialetti fatti di tanti cerchi di cristallo colorato, orecchini in perle, spille con catene d’oro e ancora perle, catene logate tempestate di strass La sfilata ha presentato la collezione di laurea di 31 studenti selezionati del programma Bachelor Of Arts in Fashion Design. |
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June 2024
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