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Sulla passerella, allestita nella sede centrale della Public library, vicino a Bryant park, Vevers ha voluto ripercorrere il suo periodo da Coach, pescando tra gli archetipi e i ricordi della sua New York. Nessuna autocelebrazione, però, ma piuttosto, prendendo in prestito, per così dire, la filosofia dell’Hudson river, la continuazione delle forme e delle sperimentazioni su costruzione e silhouette che ha sviluppato nelle ultime stagioni. Meno girlie e più femme, la donna di Coach che apre lo show sta crescendo, ama indossare la pelle sulla pelle come slip dress sostenuto da spalline sottili e portato con stivali da biker, proposto anche in raso scivolato dagli orli asimmetrici o come diaframma sottilissimo di tulle ricamato sull’underwear. Oppure, cede al fascino della ballerina, indossata con doppiopetto, dolcevita e nient’altro. Minimal chic. E la giacca, capo feticcio di Vevers per eccellenza, viene proposta per lui e lei anche in pelle scamosciata con frange, in denim riciclato o sciancrata in cotone, mentre tornano gli abiti di maglia lunghi fino a terra introdotti le scorse stagioni.
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June 2024
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