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«Sono tornato a una essenzialità, togliendo orpelli», ha continuato il designer della maison del gruppo Kering. Che punta alla semplicità, semplicità alla Saint Laurent ovviamente. Fatta di tocchi androgini, di citazioni a donne come Amelia Earhart e Adrienne Bolland o altre pioniere che si erano imposte in mondi una volta considerati domini maschili come l'aviazione o il car racing. Tra sahariane e giacche maschili, tute trasparenti, guanti e cuffie da volo acrobatico.
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Tremate, le streghe sono tornate! E sono più forti, gloriose e magnifiche che mai. Maria Grazia Chiuri le porta sulla passerella della collezione Dior Primavera Estate 2024. Dark, sicure e consapevoli, indossano abiti che nell’osservazione dei dettagli rivelano la connessione con un tempo (non ancora abbastanza) lontano in cui venivano bruciate vive. Vestono tessuti e denim effetto brulé che sembra siano stati appena salvati da un rogo. Strappati, lacerati, decolorati, oppure ricamati con motivi di erbe e fiori di montagna, medicamenti essenziali per rituali di vita e d’amore. Le loro giacche hanno stampe che, come lastre di una radiografia, riproducono soli, lune e stagioni. Un abito chemisier aveva pannelli aperti tra il corpo e le maniche e dettagli dorati, il che significa che poteva essere stretto per evidenziare il corpo o indossato come una mantella e senza maniche per una posizione più casual. Camicie e giacche su misura avevano pannelli che potevano essere drappeggiati sul corpo, offrendo una fluida nonchalance. Camicie a righe e boxer abbinati avevano occhielli e dettagli di spacchi che alludevano alla pelle sottostante mentre le modelle si muovevano. Per festeggiare la sua 15ª collezione, svelata nella cripta di una chiesa, ha voluto anche Ashley Graham e Winnie Harlow ad aprire e chiudere lo show. Come esplosioni controllate di tessuti upcycled, ogni capo è stato costruito come una scultura con un rivestimento di underwear firmata Calvin Klein. Sbiancati e ritinti, i ritagli coloratissimi si attorcigliano l’uno all’altro per dare vita a un insieme cangiante e ipnotico Un’orchestra suona dal vivo, il coro canta l’Ave Maria. Le modelle incedono lente, composte, le mani congiunte, rispettose del tempo, del luogo e del significato dello show. Il più prezioso di sempre, un tripudio di gown incrostati, puntellati di luce, trattati come pezzi couture. Piume si elevano nell’aria, sfidano la gravità, sembrano toccare il cielo. Bianchi puri e neri profondi si intrecciano. Stampe si sublimano in ricami. E sul finire, è proprio la The Mighty Quinn scritta da Dylan a risuonare nell’aria. Gli applausi travolgono, l’emozione in sala si può toccare Un mini dress con uno strascico drammatico, una rosa di paillettes a celare appena il décolleté. Il fiore è un dettaglio luccicante, un ricamo di paillettes, un’apertura rivelatoria. Il bocciolo si innesta nei catsuit seconda pelle, diventa una stampa all-over acida o un grande print piazzato. Balze, trasparenze e drappi fluttuanti che si aggrappano alla nuca e celano gli occhi, issati su altissimi boots dal tacco come una lama affilata. Picchi di tinte bold nel nero profondo. Rosa che abbagliano. Arancioni abbacinanti. Una cascata di petali come preziose incrostazioni. Rose che arrivano in pezzi bikercore Volumi. Manipolazione del tessuto e delle proporzioni. Esplorazione delle trasparenze in un turbinio di organza, tulle, taffeta e seta. Crinoline spuntano sotto gonne da collegiale, percorse da onde di tulle che orlano anche gli accessori. Cardigan mini riparano dalle fresche serate estive, su una palette di salmone, lime, lilla, ma anche dicotomie bianco nero. Decorazioni tubulari perimetrano abiti dalla gonna a ruota. Johnatan Anderson è un battitore libero. La sua primavera-estate 2024 non segue tanto la stagionalità, quanto l’ispirazione che in questa collezione è il gioco. Ed ecco sfilare abiti di plastilina, colorati, lisci e dall’apparenza malleabile. Sembrano realizzati con il pongo. Le proporzioni sono rimpicciolite o amplificate, come nel caso dei maxi-bomber profilati di piume, così ampi da divenire abito. O i pantaloni in vinile con rigonfiamento alla zuava all’altezza della caviglia. Una collezione a tratti da tomboy, ma a tratti anche molto femminile, con abiti annodati, incrociati di drappeggi oppure semplicemente knitted. La silhouette alterna forme fluide e sculturali, con una palette colour blocking reminiscente dei quadri di Mondrian. Mentre la sera si accende di glitter |
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June 2024
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