Per chi non lavora nel settore, sentir parlare di Fashion Week risulta essere spesso un luogo molto incomprensibile. Le Fashion Week più seguite a livello globale sono ovviamente quelle del “Quadrilatero della Moda” o meglio Milano, Parigi, Londra e New York. Ma ormai quasi ogni capitale ambisce ad avere la propria. Roma, ad esempio, ha la sua Altaroma (prima chiamata Alta Moda) dal 1958, se vogliamo farla coincidere con la nascita della Camera Sindacale della Moda Italiana. Ci sono però ancora 5 cose che non sapete su Altaroma 1- La location cambia ogni anno. Mentre fino al 2015 ogni brand sfilava nello spazio da lui prescelto, dal 2016 in poi Altaroma ha deciso di prendersi uno spazio proprio dove poter radunare gran parte delle sfilate e delle mostre presenti in calendario. Ogni anno viene comunicata la sede in concomitanza con la pubblicazione del calendario. I cambiamenti delle location non avvengono sempre per scelte aziendali, alcune volte ci sono stati problemi come l’incendio agli Studios di Cinecittà che ne hanno impedito l’utilizzo successivo dello spazio.
2- Rome Is My Runway. Si tratta di una sfilata collettiva, con lo scopo di permettere anche agli stilisti emergenti di poter presentare le loro collezioni al pubblico. In questo modo ogni brand porta in passerella una capsule di soli 8 outfit. A succedersi in sequenza, senza pause, almeno 4 brand emergenti. 3- Sostenibilità: Showcase, Artisanal Intelligence, Herbarium. Ogni anno si aggiunge qualche nuovo progetto per dar spazio alle idee ecosostenibili di Accademie e giovani stilisti. Ad esempio Herbarium è stato introdotto proprio durante quest’ultima edizione e prende spunto dagli studi scientifici di Emily Dickinson del 1845. L’Erbario infatti è stata la prima forma di studio scientifico permessa ad una donna. Una passione per la natura che va riscoperta proprio ora che l’uomo la sta distruggendo giorno dopo giorno con mezzi inquinanti. Non solo testimonianze visive, ma anche workshop. 4- Inviti ed Ospiti. Sono chiamati da Altaroma a partecipare alle sfilate solo gli addetti del settore come giornalisti, blogger, influencer, fotografi e buyer. Ci sono poi gli inviti esterni fatti direttamente dalle Maison che sono diretti ad ospiti di loro piacere come amici, parenti ecc. Da poco è stata data la possibilità di accesso limitato, tramite pagamento, anche ai curiosi ed appassionati che non hanno la fortuna di essere accreditati nei due modi precedenti. Una mossa che permette alla moda di avvicinarsi realmente a tutti i suoi clienti. 5- Incubatore di nuovi talenti. Altaroma di definisce proprio così. A differenza delle haute couture degli altri Paesi, la fashion week romana recluta e da fiducia quasi esclusivamente ai talenti emergenti. Fungendo così in parte da trampolino di lancio verso il Quadrilatero della Moda. Altaroma porta avanti da anni un progetto di riposizionamento che si concentra soprattutto su Accademie, nuovi design e giovani stilisti emergenti.
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