Circondati da una distesa ideale di sabbia, i modelli sfilano indossando morbidi completi di lino in colori polverosi, camicie di seta percorse da stampe geometriche o floreali, portate anche fuori dai pantaloni ma ingentilite da una giacca. Morbide casacche, sciarpe di seta come accessorio irrinunciabile e sovrapposizioni con combinazioni azzardate di stampe a contrasto completano la sequenza dei look. «Ho lavorato sui canoni. Su pezzi classici messi in maniera inconsueta, assortendoli fra loro in modo altrettanto inconsueto», ha poi proseguito Armani. In testa papaline che rendono le capigliature ordinate ed esaltano i profili dei visi. La moda diventa strumento per significare altro nella collezione di JW Anderson, la prima live nel calendario meneghino per il marchio di Jonathan Anderson e forse non l’ultima. “Dopo la pandemia ho pensato che per il mio brand fosse bello partire con uno show maschile e tornare alle sue origini”, ha spiegato lo stilista. “Perciò ho creato un guardaroba no gender che permetta scelte emozionali e ho pensato a Milano, una città che storicamente ha abbracciato giovani marchi e li ha fatti crescere. In uno spazio industriale in via Ventura, la sfilata prende il via con l’obiettivo di stupire. Manubri di biciclette diventano collane su cui appoggiare una maglia a righe, skateboard irrompono sulle felpe e sui pull, cardini di una porta diventano parte stessa degli abiti stessi. L’autoritratto di Rembrandt rappresenta l’esegesi del concetto di selfie. Oggetti vintage, come un cd, diventano elemento di coolness per le giovani generazioni e vengono stampati sulle felpe. Strappi sulle tute e sulle T-shirt svelano codici a barre. Maxi guanti da lavoro irrompono dalle maniche. Il denim è strappato, riplasmato, oversize. La sfilata Moschino uomo primavera-estate 2023 omaggia l’arte iconica e l’approccio iconoclasta dell’artista americano Tony Viramontes stroncato a soli 32 anni dall'Aids. Scott ha collaborato con gli archivi dell’artista per gran parte di questa collezione. I motivi, le facce e le figure presenti nella sfilata rendono omaggio alle opere più eclettiche dell’artista. In particolare, il contributo che Viramontes ha dato al magazine The Face e all’esplosione dello stile Buffalo creato da Ray Petry negli anni ottanta (e che a suo tempo diventò un nome di riferimento per quella decade) sono diventati una forte ispirazione per Jeremy Scott. Il tailoring torna protagonista con un’impressionante presenza di blazer, abiti e soprabiti ravvivati da trattamenti policromi. Il guardaroba formale non va però visto solo in ambito tradizionale. Le giacche sportive sono abbinate a pantaloncini e combat boot creando un mix contemporaneo Visi astratti, colori accesi ma volutamente attenuati, scarabocchi e pennellate espressive ricoprono le forme più classiche dei look Moschino insieme a nuove silhouette che giocano con lunghezze e altezze, da pantaloni lunghi a shorts, gonne a pieghe, sarong, pantaloni affusolati o più comfort. Jeremy Scott does the magic again Pezzi archetipici sono al centro della collezione, tra cui abiti, cappotti, maglioni, camicie, denim e pelle. Questi capi tradizionali sono reinventati nel contesto della sfilata, con uno strato di complessità dietro risultati apparentemente semplici; un processo di raffinazione, scoprendo i fondamenti del vestire. Le silhouette sono tirate vicino al corpo, con le loro forme evocative di giovinezza, che emettono energia e vitalità. Una freschezza e leggerezza intrinseca alla collezione permette al corpo di muoversi liberamente, questo ottenuto attraverso la forma dinamica di ogni capo realizzato. I pezzi sono snelli, con colletti rimossi da camicie e cappotti, pantaloni tagliati alle caviglie o in pantaloncini. Gli accessori degni di nota includevano borse tote oversize in salvia, stivali da combattimento – un punto fermo di Prada – e occhiali esagerati fatti per fare una dichiarazione. I singoli capi si uniscono in combinazioni inventive, con pantaloncini in pelle abbinati a motivi a quadri che evocano contemporaneamente ricordi d'infanzia, addomesticamento o raffinatezza attraverso la loro forma elevata. Questo è similmente citato nell'arredamento dello spettacolo, concettualizzando l'intimità attraverso una casa presa in giro realizzata interamente in carta grezza. Funge da riflesso del quotidiano, funzionando come qualcosa di eccezionale, un tema centrale della collezione Prada Menswear 2023. A concludere lo spettacolo è stata una serie di abiti neri su misura, tornando alle origini in una celebrazione di raffinatezza e considerazioni Una telefonata che recita una poesia. È l’invito allo show spring-summer 2023 di Etro, dedicato alla «potenza selvaggia della poesia», come recitano le note di sfilata. Una collezione di transizione che racchiude una sensualità e un erotismo maschile spiccati. Capelli al vento, piedi scalzi con mille anellini sulle dita, pelle nuda e camicie sbottonate. Pizzi e maglie traforate che raccontano non solo la leggerezza dell’estate ma anche la voglia di sedurre. E poi aerei caftani aperti sul petto e kimono percorsi da delicate stampe giapponesi di fiori che diventano camicie in una modulazione di colori che parte dal bianco per esplorare la palette estiva e concludersi con il nero. Magliano sempre diverso, Magliano sempre uguale. Luca Magliano ciò che fa lo sa benissimo, le sue parole di stoffa sul folklore italiano, sulla storia italiana raggiungono nuove mete. «L'oscurità avvolge, nasconde, lenisce. È sensuale, eroica e misteriosa», scrive il creativo. «È ubriaca, come le giacche destrutturate, scomposte e poi ricomposte con foulard di riciclo annodati liberamente», continua. Nel giorno a illuminare di luce polverosa l’edificio, è quasi impossibile pensare alla notte. Che però esiste nel buio di un centro di elettricità in disuso, nel passo degli eroi che va pianissimo. Magliano immagina «un’alba micidiale» un risveglio brusco dopo una notte accogliente. Completi pigiama sono in pizzo e lino, l’organza di seta si abbina al cotone «per parlare degli irrinunciabili temi del lavoro, dell'officina, di classe». Le shirt floreali sono «talismani di gioia», camicie composte da frammenti di altre camicie. Tra surplus e deadstock. Una gen Z barocca e pop come racconta l’allestimento della sala sfilata puntellata da busti in oro su piedistalli verde acido specchiati. "Quando lavoro penso alla generazione Z e alla libertà che dimostra nel non avere paura di mischiare pezzi così diversi tra loro." Modelli che stringono tra le mani piatti, vasi e una moltitudine di oggetti Versace home, come un trofeo o come un decoro sulle cinture. Nero e oro barocchi per stampe iconiche, colori acid pop, bicchieri glitterati come nuovo accessorio iconico. Ma anche righe bicolor per pants e giacche, trench stampati effetto pitone multicolor e prints di volti di statue barocche. Il mondo iconico di Versace si racconta alle new gen. Eleganza contemporanea, fresca e giovane fa da fil rouge alla collezione spring summer 2023 di Brunello Cucinelli, che a Milano rilegge il concetto di uomo moderno. L’abito è l’elemento chiave del guardaroba, si porta intero o spezzato con una polo e delle sneakers ai piedi per sdrammatizzarlo. L’uomo tratteggiato da Cucinelli non rinuncia al concetto di comfort e alla leggerezza dei materiali, dalle giacche decostruite ai tessuti double e reversibili, impalpabili o ‘ingegnerizzati’ nel solco della costante ricerca e studio dei tessuti che da sempre contraddistingue il brand di Solomeo. Le FF di Fendi come una maxi installazione al neon galleggiano sulla passerella. Così c’è il denim, immancabile elemento del guardaroba, vero oppure trompe l’oeil, perché stampato sul cotone bianco in un susseguirsi di FF. Con il suo iconico blu si accosta ai beige e a una stampa cow su maglieria, shorts e cappellini. La camicia diventa il nuovo must have. Lavorata con ultrasuoni, senza cuciture, è capace di sostituire, nella sua essenzialità, una T-shirt o una giacca. |
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June 2024
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