Domenico Dolce e Stefano Gabbana scelgono infatti di raccontare, attraverso la collezione autunno-inverno 2021/22, la loro idea di fatto a mano hi-tech, abbracciando il dialogo con le nuove generazioni. Un messaggio che prende forma grazie al coinvolgimento dell’Istituto italiano di tecnologia, che ha partecipato allo show con due robot umanoidi polifunzionali. Pezzi culto rieditati con materiali innovativi, oltre che all’estetica delle top model degli anni ’90, evocata sulle T-shirt con le scritte “I love supermodels” o “90s supermodels”. La scena è un’esplosione di creatività e di colore che prende forma in 140 look dove la tecnologia va al servizio dei tessuti. Il denim arcobaleno, ad esempio, è frutto di una nuova tecnica di stampa 3D. I cappotti sono realizzati con una lana tessuta assieme al cellophane. Gli abiti coloratissimi e i pants iridescenti sono in raso di seta spalmato come la carrozzeria di un’auto. L’idea del cellophane della plastica che avvolge e che protegge percorre anche gli accessori, a partire dai solidi boots. E poi spazio alle spalle importanti dei blazer-abito, ai maculati flou di fili iridescenti, alle maglie da rugby e ai pellicciotti dai colori flash. Per raccontare la libertà delle young generation.
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L’orchestra del teatro Verdi accompagna una voce dal vivo. Il sipario si alza sulla collezione autunno-inverno 2021/22 di Valentino, trasmessa live dal Piccolo di Milano. Un segnale forte. Quello di voler sostenere l’arte e la cultura italiana così penalizzate dalla pandemia La maglieria cut out lascia emergere il bianco delle camicie, i dress sono cortissimi, i coat sono come reti sul corpo, le cappe si illuminano di bagliori di cristalli. La sensualità percorre l’intera collezione ma è una sensualità personale, mai urlata, che emerge dalle trasparenze, dai tacchi alti, dalle borchie che definiscono il logo V La fall-winter 2021 di Msgm viene svelata in un film-evento, girato da Francesco Coppola, nello storico Teatro Manzoni che si riapre così, come luogo di produzione di cultura, nel pieno centro di Milano. Quindici interpreti tra ballerine, attrici, modelle tutte molto diverse tra loro con un denominatore comune: tutte hanno scelto di vivere a Milano. Il video è montato al contrario. «Reverse è riavvolgere, ripercorrere, rivedere. Riappropriarsi per tornare a capire, consapevolmente», ragiona Giorgetti. Per i capi, le silhouette sono decise, l'attitudine è spesso notturna. Trench con grandi cinture e completi in pelle ecologica effetto craquelé, color ottanio o caramello, indossati con camicie in satin stampa pitone o maglie a rete ricamate, sempre su fibre ecologiche. I loro pantaloni si indossano con dolcevita in pizzo o hoodie negli stessi toni per un look più sporty. I tessuti sono lucenti: latex e vinile in versione recycled per i capospalla, per i mini abiti indossati con platform boots, per i pantaloni abbinati a maglieria craquelé spalmata, per le pencilskirt indossate sotto top in ciniglia. Alti stivali aderenti in leather con tacchi a farfalla ora preziosi dalle forme aerodinamiche o, ancora, borse doppie dai bordi in fake fur. «La donna di Ports 1961 è sofisticata, chic ed è una donna forte. Cappotti come maglioni e in materiali effetto pelliccia inebriano ulteriormente il tatto, mentre le stampe e i buttoni fuori scala affascinano la vista. E la pelle liscia si intreccia al knitwear in lana che esplora una rosa di schemi diversi grazie all’expertise degli artigiani italiani, diventando a tratti furry |
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June 2024
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